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mercoledì 17 aprile 2013

e fu cosi che activision reinventò i pokemon.

Il trend dell'ultimo decennio in fatto di tecnologia è, da parte delle maggiori produttrici della stessa, di creare, a livello di marketing un legame affettivo fra gli utenti e l'oggetto acquistato.Lo ha capito bene Apple, che ha battuto una strada che ora samsung sta percorrendo dimostrando di aver battuto la sopra citata maestra in fatto di telefonia cellulare.Ma veniamo a noi; quello che trovo affascinante e parallelo al discorso appena fatto è quello di cui oggi vi vado a parlare.Da un po' più di un ventennio (dio, come passa il tempo!) anche Nintendo sembra avere fatto scuola nei videogiochi in tal senso. I pokemon entrarono a loro tempo nella sfera tecnologico affettiva dei bambini (ma conoscendo i giappi anche degli adulti)con una serie di videogiochi prima (accompagnati da cartoni e merchandising) su piattaforme come il gameboy ed il nintendo ES (8-bit era) e traghettando le vendite delle proprie consoles negli anni fino alla recente wii U, stravolgendo le mentalità, cambiando la società e rendendo i videogiocatori orgogliosi di essere tali (ed i giapponesi fieri di essere i creatori dei pokemon) La lezione di nintendo è stata grande secondo me: fornire un vivaio di creaturine fantasiose e grazione da catturare dentro al gioco, falre proprie, addestrarle e potenziarle per poi sfidare i propri amici che a loro volta hanno il proprio esercito di mostriciattoli.L'effetto "collezionali tutti" è sopravvissuto, evolvendosi nel tempo, gettando le fondamenta di una community che unisce generazioni, raccogliendo a livello generazionale nuovi fan (altro motivo per cui Nintendo continua a stravendere) e ad aver gettato a suo tempo le fondamenta di un business miliardario. Oggi(ma da molto tempo in realtà), oltre alla serie praticamente infinita di videogiochi, i pokemon sono diventati un gioco di carte collezionabili. questo ci insegna che, nonostante tutto, nell'era digitale e della digital delivery si fa comunque sentire il bisogno della proprietà fisica degli oggetti,ed allora i pokemon diventano oggetti (leggesi carte) da portare con se'. Alcuni bimbi di ieri lo hanno capito ed oggi collezionano pezzi unici nei loro deck di carte e li vendono a cifre esorbitanti, il tutto alla venedanda ètà di 35 /40 anni.E mentre alcuni di voi stanno già alzando le sopraciglia nel dubbio che ciò sia sbagliato, patologico o semplicemente inutile, oggi vedo gente che spende mille euro di un letefono e lo mostra orgoglioso agli amici; proprio magari lo stesso che trova questo post tanto lungo quanto inutile. Possiamo chiamarla evoluzione? Ma passiamo oltre a "quelli che ben pensano", ed arriviamo a oggi. Qualcuno ha recepito il messaggio di nintendo che, fra laltro, in tempi di crisi, gode di buona salute rispetto a software house morte e defunte? La risposta è si, per fortuna nostra. Del resto la via tracciata dalla grande N apriva degli stilemmi che non potevano restare tali; già l'azienda stessa si è evoluta al punto tale da non lasciare dubbi su un futuro creativamente roseo per il mondo dei videogiochi. Ed oltre ai giappi (oltre a nintendo potrei citare Sony con gran turismo ed il maniacale collezioismo di vetture) lo hanno capito anche Activision/blizzard, che dal 2011 sono sulla piazza con quello che mi permetterei di etichettare come l'evoluzione naturale degli esempi riportati fin'ora.Si tratta in maniera molto semplice di un sistema di gioco basato su tre fattori.Il collezionismo, i giocattoli, un videogioco. in breve, tramite una piastra portale collegata ad'un hardware dove gira l'apposito videogioco, si fanno entrare in gioco dei modellini di mostriciattoli veramente ben fatti e dipinti. Li si appoggia nella piastra portale ed appaiono nel gioco, dove dovranno superare svariati livelli e prove, crescendo di esperienza, diventando sempre più forti ed acquisendo nuovi poteri. Una volta finita la sessione di gioco, il gamer sarà libero di portarsi dietro il proprio campione cresciuto con affetto e dedizione a casa di amici, potendo sfidarli (ovviamente anche online) Senza il bisogno di citare i minigioghi di carte presenti nel gioco (comunque divertenti) o alcune sotto quest (oltre al set base ci sono 42 altri personaggi, nella cui action figure risiedono dati inerenti a missioni aggiuntive), mi sembra chiaro che l'eredità di nintendo è stata raccolta, sviluppata e migliorata. Qu ci troviamo di fronte ad una doppia collezione, ad un legame affettivo verso i giocattoli che al tempo stesso sono oggetti hi-tech e dlc.Questi oggetti crescono con il giocatore durante il gioco, e il giocatore si lega indissolubilmente ad essi. Personalmente direi che activision/blizzard ha confezionato un gran bel prodotto...alla base in Skylanders (questo il nome del gioco) c'è un' enorme fattore fidelizzazione dei bambini che restano affascinati e coltpiti dal mondo di questi mostriciattoli cercado nel contempo di porre sotto i loro occhi un giocattolo, una sfida ed un videogioco. Come appassionato di videogioghi il gioco è perfetto anche per il genitore che non vuole violenza nei videogiochi dei suoi figli. Si fa a scazzottate, ma in chiave sempre ironica e politicamente corretta.Da genitore e gamer coscenzioso devo in tutto questo fare una critica, tuttavia. Per un bambino piccolo (4/5/6 anni) Skylanders, se da un lato è coinvolgente, bellissimo, e concettualmente fantastico dall'altro può seriamente mettere a dura prova chi, in maniera del tutto giusta, cerca di dosare con il contagocce il videogioco 10/20 minuti al massimo al giorno ai propri figli, poichè, e lo si prenda come ulteriore apprezzamento, per un target giovane è tutto TROPPO perfetto e giocabile. Se a 35 anni trovo già questo gioco così incredibile, è pazzesco pensare che se già a me affascina così tanto per un bambino come mio figlio la dipendenza è dietro l'angolo. E non si prenda questo come pretesto per condannare i videogiochi ancora una volta. Inutile spendere parole su questo;Se le nuove generazioni cadono vittima dei videogiochi in generale non si può attribuire loro la colpa di questo. I videogiochi non sono più dannosi della trasmissione sbagliata in tv. Sono solo uno strumento, un media che, se abusato, porta danni come qualsiasi abuso di qualsiasi altro media; per cui, se proprio dobbiamo cercare qualcuno o qualcosa a cui dare la colpa, ancora una volta non c'è che da guardarsi allo specchio. Tornando al gioco, e a come uno come me può vederlo, direi che c'è parecchio da divertirsi, per grandi e piccini, vedo questo come l'inizio di una nuova era in cui i giocattoli torneranno a fare danni, e già come sta succedendo, un ritorno dei giochi da tavolo come i vecchi star quest o warhammer 40k, per non parlare dei vari D&D che grazie a questo omaggio all'iniziativa e creatività umana, rivivranno la loro seconda giovinezza (action figures con armi intercambiabili, mech customizzabili e chi più ne ha...) Grande. Bene. Le cose si stanno facendo interessanti.